L’episodio accaduto Giovedì 24 settembre, inerente la presunta cattiva qualità del pasto servito nella mensa del Convitto, diffuso da un video e alcune foto scattate di nascosto dall’educatore da un alunno di classe quinta della Scuola Primaria e poi pubblicate dal Tiburno, con tanto di commento di alcuni genitori, che rasentano la diffamazione, ci obbliga a intervenire e chiarire diversi aspetti della vicenda.
In primo luogo si ricorda che le pietanze somministrate vengono preparate nel rispetto dei GMP aziendali e secondo quanto stabilito dai dispositivi normativi vigenti in materia di sicurezza alimentare.
In secondo luogo l’amministrazione del Convitto punta da anni ad un’alimentazione di qualità, salutare ed equilibrata. Ad esempio: cotolette panate di tacchino o pollo, spinacine e tutti quei prodotti semilavorati che contengono carne separata meccanicamente, farcite di conservanti, nitriti ed altre sostanze. Sono alimenti che la mensa del Convitto, grazie alla sinergia con l’ASL locale e il nutrizionista, ha teso a escludere dal menù, in virtù di un’educazione alimentare che, va detto, a volte latita nelle famiglie.
In tal senso, con gli Hamburger di Scottona si pensava di servire a tavola una specialità, grazie alla qualità della carne acquistata, fornita dalla Macelleria Tolu di Finocchio, certificata come “Scottona Angus” (un capo nato il 15/06/2018 allevato e macellato in Italia il 14/09/2020), di cui il Convitto ha acquistato 700 Hamburger pari a 92 kg. di carne.
La cottura è stata fatta al forno, in teglia e di norma la carne bovina di qualità non si porta mai a cottura piena, per non perdere tutte le proprietà nutritive. Al termine della cottura, quando la carne riposa sui suoi stessi succhi di fine cottura, può succedere che si ossidi il ferro contenuto nel sangue e di conseguenza la parte esterna dell’Hamburger assume una sfumatura di colorazioni diverse, come quelle che si potevano notare su alcuni degli Hamburger nel caso in questione.
Proprio per il sistema di cottura e per la qualità della carne “Scottona”, l’interno dell’Hamburger anche se cotto mantiene una coloritura rosea, accesa. A tal proposito, si può leggere tra la vasta letteratura il giovane Chef Michele Bontempi: https://cucina.corriere.it/piaceri/14_novembre_13/mago-dell-hamburger-svela-suoi-trucchi_2fffce2a-6b5e-11e4-8c60-d3608edf065a.shtml.
Sulla “pasta all’acqua”, precisiamo che si tratta di fusilli De Cecco, condita con olio di oliva extravergine e la presenza dell’acqua era solo nella fantasia del bambino autore del video.
Riguardo invece le affermazioni riportate sull’articolo, ci teniamo a precisare che il Convitto nonostante la carenza di personale scolastico e grazie all’abnegazione degli operatori presenti, ha iniziato ad offrire il servizio mensa sin dal primo giorno di scuola, come sempre avviene ogni anno, evitando soluzioni quali ad esempio servire il pasto in classe.
Per fare questo, in tempi di emergenza sanitaria, ha edificato un gazebo di oltre 200 mq, in modo da raddoppiare i posti a tavola nel rispetto della normativa sul distanziamento fisico degli alunni.
La sensazione è che l’impegno profuso per assicurare l’apertura delle nostre scuole, nonostante tutte le difficoltà dovute all’emergenza Covid, che ci costringe a focalizzare l’attenzione sui rischi di contagio, non venga per niente considerato e, anzi, è sufficiente la sensazione visiva di un bambino di dieci anni per innescare una polemica destituita di ogni fondamento e con toni violenti e diffamanti.
Infine, i danni all’immagine causati al Convitto, che si ricorda è un Ente pubblico, sono in realtà danni causati all’intera collettività e quindi dovranno trovare necessaria tutela nelle sede competenti.
Il primo collaboratore
Angelo Moreschini
Il Rettore DS
Antonio Manna